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Convinzioni limitanti: come ostacolano la nostra vita?

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Convinzioni limitanti: come ostacolano la nostra vita?
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Convinzioni limitanti: come ostacolano la nostra vita?

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Le convinzioni limitanti hanno l’infida prerogativa di porre dei limiti che in realtà non esistono. Mandano al nostro cervello segnali di pericolo immaginari, ma se interpretati come veri diventano una vera e propria limitazione per la salute psicologica, soddisfazione e raggiungimento di ciò che desideri e in definitiva per la realizzazione della tua felicità.

Convinzioni limitanti: cosa sono?

Una convinzione non è altro che un’idea supportata dalle tue esperienze passate personali, che nella tua mente rende quell’idea una certezza. Molto spesso ci soffermiamo sul perché, ma in realtà più che focalizzarci sul perché non otteniamo quello che desideriamo, dovremmo focalizzarci sul cosa siamo convinti di volere.

E quindi più che il perché dovremmo chiederci: “Come stanno influendo le mie convinzioni sulla mia vita al punto da non riuscire ad ottenere ciò che desidero?”

Effettivamente quello che ci hanno insegnato è la grande limitazione di guardare le cose sempre da un solo punto di vista. Peccato che questo agisce a nostro svantaggio. Purtroppo, come sicuramente sai già, esistono un’infinità di convinzioni maturate negli anni che influenzano tutte le tue decisioni e filtrano il modo in cui interpreti la realtà.


Convinzioni litanti e convinzioni potenzianti

Di convinzioni ne esistono due tipologie contrapposte:

1. Quelle Potenzianti che accrescono la tua autostima


2. Quelle Limitanti che al contrario boicottano ogni tua voglia di fare, vivere, realizzare

Avere delle convinzioni non è sbagliato in assoluto.
I problemi cominciano quando dai per vera una convinzione che in realtà non lo è affatto, e da quel momento in poi, diventa per te una verità universale ovvero una condanna all’insuccesso, se è una convinzione limitante.

Alcuni esempi comuni di credenze limitanti sono:


“Non merito di avere un partner che mi ami!”
“Non sono capace di farmi apprezzare”
“Non sono in grado di fare carriera!”


Queste credenze generano un sottile piacere di fronte all’ennesimo episodio di fallimento, permettendoti così di dire a te stesso che avevi ragione.
Si tratta della PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA, che merita un approfondimento a parte.

Così pensando, anche se avrai confermato un tuo limite, una parte di te sarà comunque contenta di avere ragione.

Cambiare una convinzione comporta l’accettazione di un nuovo punto di vista ovvero la messa in discussione dei tuoi schemi mentali.

Convinzioni limitanti: come individuarle


Per quanto insidiose, esiste il modo di affrontare e sradicare le convinzioni limitanti.

1. Innanzitutto individua la fonte

Ogni convinzione ha delle radici che traggono nutrimento da:

Esperienze personali -> Ho già vissuto l’esperienza, mi è già successa!

Fonti esterne -> Lo sostengono tutti i miei amici

Immaginazione -> Le elabora direttamente la nostra mente.


2. Da dove potrebbe essere nata?

·         Da un’esperienza personale, perché magari ci hai provato una volta e non ci sei riuscito.

·         Oppure lo sostengono gli amici e quindi ti sei convinto anche tu.

·         Oppure tu stesso ti sei immaginato di essere proprio così.

Allora quando non riesci a realizzare ciò che desideri fermati un attimo e domandati: “Come mi stanno influendo le mie convinzioni riguardo a ciò che desidero ottenere?” “Cosa credo rispetto a ciò che voglio realizzare?”, “Ma è proprio vero che non sono capace?”  Poi da qui parti con una sorta di scansione di tutto ciò che credi rispetto al tuo obiettivo.

Una volta individuata la convinzione limitante analizzala attentamente, e cerca di individuare quali siano i riferimenti che la rendono reale per te.
Diventa consapevole che la tua realtà è filtrata attraverso le tue convinzioni… Questo è di vitale importanza nella realizzazione di una vita più serena, appagante e felice.

Esercizio per le convinzioni limitanti


Comincia a fare questo esercizio:

·         Elenca tutte le convinzioni limitanti che hai in merito ai tuoi obiettivi 

·         Per ognuna individuane la fonte o le fonti 

·         Poi chiediti “Ma è proprio vero che…?”

Prendere consapevolezza della loro presenza e origine, ti farà individuare cosa fa ostruzionismo e questo è già un importante punto di partenza che ti avvicina alla realizzazione di ciò che desideri.

 

Convinzioni limitanti e blocco emozionale

Le convinzioni limitanti possono anche condurci ad essere bloccati a livello emozionale, uno stato molto doloroso, poiché ci tiene intrappolati in schemi obsoleti di autodistruzione. Anche i sentimenti che ci incatenano, ci impediscono di realizzare i nostri obiettivi.

Tuttavia, sia i nostri sentimenti che le nostre emozioni e pensieri danno colore alla vita. Fanno scorrere il tempo e gli eventi della nostra vita. 

  • Quando li elaboriamo, sappiamo chi siamo
  • Quando li ricordiamo, sappiamo chi eravamo e chi potremo diventare
  • Quando i sentimenti e le emozioni ci stimolano, ci sentiamo vivi
  • Quando i pensieri ci guidano, siamo razionali e concreti


Come possiamo dunque svincolarci da tutte quelle introiezioni che bloccano il libero fluire della nostra energia, creando dei blocchi emozionali?

Non è certamente facile rispondere… Ma il meccanismo di pensiero più efficace è quello di sganciare il pensiero dall’emozione e lasciarli agire indipendentemente. Non è facile, ma solo se comprendi il concetto fondamentale potrai riuscire nell’intento. 

Una emozione nasce da una sensazione e da un pensiero, ma non è né una sensazione né un pensiero. 

  • Quando sentiamo qualcosa a livello interiore, abbiamo una sensazione, ma non siamo la sensazione.
  • Quando pensiamo, stiamo elaborando in maniera razionale dei pensieri, ma non siamo il pensiero stesso.

Le emozioni sono, dunque, una proiezione di sensazioni e pensieri; ciò che li unisce è l’energia che conferiamo a questa proiezione. A volte le proiezioni delle nostre sensazioni, emozioni e pensieri entrano in conflitto tra loro… Cioè non riusciamo più a separarli, a distinguere ciò di cui ha bisogno il corpo e ciò di cui necessita la mente. 

E proprio da questo conflitto, nascono i nostri disagi psicologici e blocchi emotivi.

Unica soluzione è AFFRONTARE IL PROBLEMA, l’unico modo per risolvere uno stato di confusione emozionale è IMPARARE A GESTIRLO. A poco servirà evitarlo. Prima o poi, dovremo analizzare ogni punto valutando la presenza di possibili “errori” e apportando le debite “correzioni”.

Convinzioni limitanti: come gestire l’insoddisfazione personale che ne deriva

L’insoddisfazione generata dal processo illustrato prima si gestisce attraverso la consapevolezza rispetto alla sua origine. L’insoddisfazione è sempre il risultato di una combinazione di comportamenti e schemi di pensiero disfunzionali. Tuttavia il vissuto di frustrazione e insoddisfazione ha spesso alla base un’origine comune. 

Ho spesso osservato come psicoterapeuta, che l’insoddisfazione non si basa su ciò che possediamo, sulla posizione che occupiamo o sulle possibilità che abbiamo. Ho visto persone che hanno tutto dal punto di vista materiale, essere molto afflitte. Altre invece soddisfatte a dispetto delle difficoltà. Quindi, in accordo con gli studi scientifici più recenti, posso confermarti che la soddisfazione non consiste in un fattore esterno, ma risiede piuttosto in una determinata componente della nostra mente.

Forse anche tu qualche volta ti sarai trovato a immaginare che possedere un oggetto o accedere ad una particolare possibilità ti avrebbe donato il tanto ricercato appagamento. Per scoprire, alla fine, che dopo una breve soddisfazione iniziale, tutto tornava esattamente come prima.


… La logica conseguenza: il potere della progettualità

L’insoddisfazione genera un malessere terribile. Si ha costantemente il dubbio di aver incontrato le persone sbagliate, accettato una condizione svantaggiosa, che la sfortuna ci perseguiti o che sia in atto una congiura contro di noi. Oppure che ci venga negata un’opportunità e che gli altri abbiano accesso a un’informazione che faccia la differenza e che noi non conosciamo.

Niente di tutto questo! L’insoddisfazione ha un collegamento molto stretto con l’aspettativa e la difficoltà nell’ottenere un risultato.  La questione vera è che nel percorso verso un obiettivo, mentre si lavora per ottenerlo, il vero appagamento sta nel lavoro e nella progettazione. 


La soddisfazione, esattamente come la felicità, le riconosciamo perché siamo passati prima per lo stato opposto. In un cervello sano sono stati complementari, altrimenti non sapremmo distinguerli e riconoscerli.

Quindi non passare troppo tempo ad aspettare qualcosa che potrebbe non accadere mai. La soddisfazione puoi trovarla attraverso il percorso per arrivarci e la progettualità.

 

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